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Prendendo ispirazione da un post del blogger Sam Simon, che a sua volta ha preso spunto da L’ultimo spettacolo, Matavitatau e Austin Dove, non potevo di certo sottrarmi dallo scrivere la mia lista di “Film che…”

Ecco di seguito la mia lista…

Il film che porterai sempre nel cuore:

Impossibile sceglierne solo uno; l’anno scorso ho scritto una serie di dieci post dedicati ai film che hanno segnato la mia infanzia, e già allora ho faticato a selezionarne solo dieci. Dovendo scegliere, però, scelgo il primo film che ho visto al cinema: “Mamma, ho perso l’aereo”. Perché ancora oggi, dopo quasi trent’anni mi fa ancora ridere, perché il tema musicale “Somewhere in my memory” di John Williams mi fa sempre scendere una lacrima dall’emozione, e poi perché ricorderò sempre di averlo visto al cinema all’aperto in braccio a mia mamma. Avevo 4 anni.

Il film che ami, ma che conosci solo tu, forse:

L’argine”, film del 1938 di Corrado D’Errico con Gino Cervi. Non che sia un film particolarmente bello, ma ho dovuto aspettare una ventina d’anni per vederlo, e quando finalmente ho avuto il dvd tra le mani ero già innamorato di quel film. Nel ‘96 fu programmato in terza serata, e io che già da bambino amavo i film vecchi, lo registrai su vhs. Ma la registrazione non andò a buon fine e da allora non seppi più nulla di quel film; finché nel 2014 fu distribuito in dvd. Per questo credo di conoscerlo solo io.

Il film che ami, ma che tutti odiano:

Non so se tutti lo odiano, ma la maggior parte di persone con cui ne ho parlato l’ha trovato piuttosto noioso; sto parlando di “War horse” di Steven Spielberg. Io l’ho semplicemente amato. Non che ami particolarmente i film sugli animali, ma questo è molto di più, c’è tanto altro in questo film che non sia legato esclusivamente all’amore verso un animale. Ci sono le vicende di vari personaggi che si intrecciano, c’è la seconda guerra mondiale, ci sono dei bellissimi paesaggi, la regia sempre emozionante di Spielberg, e poi c’è un nonno adorabile che prepara le marmellate. Il film non fece faville al botteghino, ma recuperò i costi di produzione, e uscì pochi mesi dopo “Le avventure di Tintin” sempre di Spielberg, altro film che io ho amato alla follia ma che il grande pubblico non ha premiato.

Il film che ti ha allontanato da un intero filone:

In realtà non credo di essermi mai del tutto avvicinato a questo filone, ma quando nel 2000 andai al cinema a vedere “Pokemon il film – Mewtwo contro Mew” ricordo che per la prima volta provai un forte senso di disgusto e malessere. Non mi era mai capitato prima di voler fuggire da un cinema; mi sarebbe capitato sette anni più tardi con “Borat”. Da quel momento, ogni volta che vedo i Pokemon mi viene un gran nervoso e me ne sono sempre tenuto il più lontano possibile.

Il film che ritieni sopravvalutato dalla massa:

Probabilmente molti di voi smetteranno di leggere il mio post e mi metteranno per sempre nella lista nera, ma c’è questo film che tutti amano alla follia al quale io non sono mai riuscito ad appassionarmi del tutto: ebbene sì, sto parlando del mitico “Ritorno al futuro”. Adoro Robert Zemeckis e penso, tuttavia, che questo sia un buon film, ma preferisco di gran lunga altri suoi titoli come “Forrest Gump”, “Polar Express” e il mai troppo idolatrato “Chi ha incastrato Roger Rabbit?”. “Ritorno al futuro” ha generato un seguito impressionante e una serie di gadget senza fine, nonché continue celebrazioni e serate a tema alle quali partecipano sempre numerosissime persone. Ecco, tutto questo lo trovo un tantino eccessivo.

Il film che ritieni un vergognoso adattamento cinematografico di un’opera letteraria:

Se nella definizione di opera letteraria rientrano anche i fumetti, allora non ci sono dubbi: la trasposizione cinematografica del fumetto di Dylan Dog “Death of night” del 2011 è la riproduzione su schermo più brutta mai vista. Stando invece sul classico, e andando a spulciare nella letteratura, direi che l’ultimo adattamento del capolavoro di Ray Bradbury “Fahrenheit 451” di Ramin Bahrami non rende assolutamente giustizia al libro. Risulta perfino difficile credere che gli sceneggiatori abbiano letto qualche pagina.

Il film che vedi come un adattamento cinematografico buono ma molto migliorabile:

La miniserie televisiva “It” del 1990, tratta dall’omonimo capolavoro di Stephen King, penso sia molto buona e abbia un potenziale pazzesco. A dare un freno alla sua riuscita sono i pessimi effetti speciali che rovinano la parte finale del film. Con i mezzi a disposizione oggigiorno si potrebbe fare qualcosa di grandioso, cosa che si sperava succedesse con il remake che, a differenza della miniserie, ha effetti speciali migliori ma pochissima anima. Il primo tempo della miniserie, comunque, rimane una delle cose migliori tratte da un romanzo di King.

Il film che risveglia le tue paure ancestrali:

Nonostante non sia un film horror, da piccolo rimasi molto impressionato (e spaventato) da “La casa degli spiriti”, film di Bille August del 1993, tratto dall’omonimo romanzo di Isabelle Allende, con un cast eccezionale composto da Jeremy Irons, Winona Ryder, Glenn Close, Meryl Streep e Antonio Banderas. Sicuramente non fu un’idea geniale vedere un film del genere a 7 anni. Infatti ancora oggi quando lo rivedo mi viene una leggera tremarella, per via di certe scene disturbanti: i genitori della protagonista Meryl Streep che si schiantano contro un treno con la testa della madre che vola via, Jeremy Irons che violenta una contadina, il figlio rinnegato di Jeremy Irons (avuto con la contadina) che tortura e violenta Wynona Rider, figlia legittima di Irons, sono scene che possono bastare per restare impresse a lungo.

Il film che hai visto per primo al cinema in lingua originale:

Non ricordo di aver visto molti film in lingua originale al cinema, però è difficile dimenticare “Freddo a luglio”, film del 2014 tratto dall’omonimo romanzo di Joe R. Lansdale. Io e un mio amico siamo andati al cinema Beltrade di Milano poiché era l’unico cinema in Lombardia a proiettare questo film tratto da un romanzo che abbiamo amato particolarmente. Iniziato il film, scopriamo con sorpresa che è in lingua originale sottotitolato. Poco male; il film ce lo siamo goduti e ci è pure piaciuto.

Il film che hai in lista da secoli ma che non riesci a trovare:

Questa è facilissima: “I cancelli del cielo” di Michael Cimino, nella sua versione estesa. In Italia circola la versione ridotta (149 minuti contro i 219 originali), che essendo tagliata di 70 minuti non sarà mai all’altezza dell’originale. Il film è passato alla storia per essere stato uno dei più grandi flop di tutti i tempi, mettendo in croce l’allora promettente regista Cimino. Spero che si decidano a mettere in circolazione la versione estesa, altrimenti toccherà vederlo in lingua originale.

Mi piacerebbe leggere più post simili a questi, un po’ per conoscere meglio le opinioni dei blogger che seguo, e poi perché è sempre un’ottima occasione per parlare di cinema.

Per questo taggo tre blogger nella speranza di diffondere questa catena.

Micalien
Lapinsù
L’osservatorio di PizzaDog