downloadOggi sono andato in libreria e ho acquistato l’opera postuma di Umberto Eco: Pape Satàn Aleppe (Cronache di una società liquida).
Questo libro raccoglie molti articoli che Eco ha pubblicato per la rubrica che teneva sul settimanale L’espresso, dal titolo Le bustine di Minerva.
Il nome della rubrica deriva dal fatto che all’interno dei fiammiferi Minerva c’erano due spazi bianchi dentro i quali il professore era solito prendere appunti, ed è così che i suoi articoli amava chiamarli Bustine. Alcune di quelle Bustine sono stata pubblicate ne Il secondo diario minimo, nel 1992, e questo nuovo libro raccoglie alcune Bustine scritte tra il 2000 e il 2015.
Il tema che accomuna questa raccolta di scritti è la riflessione su una “società liquida” ovvero si riflette sul fatto che stiamo vivendo un periodo di “liquefazione” di valori dovuta alla crisi dello Stato tramutatasi poi in una crisi dei partiti che si è riversata poi sui singoli individui che si sono ritrovati privi di una serie di valori che li faceva sentire parte di qualcosa.

Eco riflette su molti aspetti della nostra società, tra i quali la politica, il razzismo, la tecnologia, i mass media, le religioni e l’educazione.
Ho già scritto un post in cui rendevo omaggio all’immenso professore, ma era un articolo che condivideva insieme ad Harper Lee poiché deceduta il giorno prima. Non vedevo l’ora di tornare a parlare di Eco e rendergli un altro omaggio e dedicargli uno spazio tutto suo.
Questo libro non potevo non comprarlo per una svariata serie di motivi: prima di tutti l’atto di devozione verso una delle menti più illuminate degli ultimi cent’anni, poi i contenuti che trovo davvero interessanti e ultimo ma non meno importante è l’immensa ricchezza che ne avrò tratto alla fine della lettura.
Ho già letto qualche capitolo e posso assicurarvi che le riflessioni di Eco sono in grado di aprire la mente e far riflettere facendoti sentire una persona culturalmente più ricca.

Il libro viene pubblicato dalla casa editrice La nave di Teseo, che Umberto Eco aveva fondato di recente, e il titolo si rifà a un verso di Dante (“Pape satàn, pape satàn aleppe”, Inferno, VII, 1).
Molti commentatori hanno cercato di dare un significato a questo verso pronunciato da Pluto, ma pare che un senso non ce l’abbia ed è appunto per questo che Eco ha deciso di intitolare questa raccolta di articoli in questo modo, per trasmettere una sensazione di confusione, che serve appunto a descrivere la natura “liquida” di questi tempi.
Sul retro del libro troviamo una bella foto di Eco, scattata di recente, in cui lo troviamo in una posa elegante ma anche divertita grazie al sorriso rassicurante e soddisfatto di chi ha fatto della cultura e la divulgazione la sua ragione di vita. La sua fisionomia imponente ricalca i tratti tipici di un professore ma anche di un vecchio e saggio zio che ogni tanto torni volentieri a trovare per scambiarci due chiacchiere e imparare qualcosa.

In un altro mio post parlavo del fatto che i soldi spesi per un libro sono soldi spesi bene; ecco, questo libro pur non essendo economico non ho esitato un attimo ad acquistarlo, perché penso che la ricchezza culturale che trarrò da questo libro in proporzione al suo valore economico sarà ben maggiore.
Tornerò a parlare di questo libro quando avrò finito di leggerlo, nel frattempo spero di avervi invogliato alla lettura perché si tratta davvero di un’opera stimolante, scorrevole e illuminante che trasmette però anche un po’ di malinconia per il fatto che abbiamo perso una mente bellissima come Umberto Eco.
è il suo testamento, e di certo, vista la mediocrità che si sta insinuando nei tempi moderni, non poteva lasciarci un’eredità migliore.

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