50231Vi voglio raccontare di un film che attendevo con trepidazione e che alla fine mi ha deluso.
I mercenari 3, conclusione di una trilogia iniziata più che egregiamente nel 2010.
Vediamo cosa è andato storto:

Il primo film della serie era un ritorno all’action duro e puro degli anni ’80. Una squadra di attori tutto muscoli e battute al vetriolo, un villaggio da salvare e un cattivo di turno non particolarmente macho ma stronzo al punto giusto. Scene d’azione esplosive e soprattutto una buona caratterizzazione dei personaggi, ovvero tutti avevano un loro momento significativo.
Nel secondo invece si è puntato più sulla goliardia. Un cast più vasto e variegato e new entry appetitose come Chuck Norris, Van Damme e più spazio a Bruce Willis e Arnold Schwarzenegger che nel primo comparivano solo in un gustoso cameo. E il risultato è stato eccellente perché il film era come doveva essere. Divertente, autocitazionista e ironico.
Cosa manca invece a questo terzo capitolo?

In questo episodio della seria la prima cosa che viene in mente è: troppa carne al fuoco.
Si è voluto inserire personaggi nuovi, giovani leve che purtroppo non entrano nelle grazie del pubblico. Non ci si affeziona ai loro personaggi e risultano del tutto inutili. A uscirne vincitrice alla fine è sempre la vecchia scuola. La new entry Antonio Banderas diverte, Harrison Ford fa la sua bella figura a bordo del suo jet e Mel Gibson avrebbe potuto essere il miglior cattivo della serie ma gli è stato concesso poco spazio. E lo scontro finale con Stallone è davvero troppo breve. Mi sarei aspettato uno scontro epico, grandi scazzottate e botte da orbi ma così non è stato. Il tutto si risolve con due cazzotti e poco più. Un’occasione persa.
Alcuni componenti del cast originale risultano essere solo delle figure di contorno, come Terry Crews e Randy Couture che non fanno praticamente niente. Dolph Lundgren si limita a un paio di battute e niente più.
Bruce Willis assente (problemi di budget?) e Arnold Schwarzenegger che fuma il sigaro accanto al combustibile di un elicottero fa la sua figura ma avrei voluto gli venisse dedicato più spazio.

Ma non è tutto da buttare. Al film va riconosciuto il tentativo di non voler fare un copia incolla del secondo episodio che al botteghino aveva funzionato benissimo. Qui si è tentata una strada diversa, una storia più articolata e non un semplice gioco a prendersi in giro e ricordare i giorni di gloria. Ma si ride poco. C’è poca ironia e per un film del genere può essere letale.

Il risultato al botteghino americano è stato deludente con appena 39 milioni di dollari incassati contro i 215 del primo e i 103 del primo. Ma gli incassi globali hanno permesso al film di recuperare i costi di produzione tant’è che si sta parlando di un probabile quarto capitolo. Che, visti i risultati di quest’ultimo, sarà molto più simile al secondo.